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“Bad Parenting”: quando i videogiochi horror espongono i traumi infantili

Di Maria Dubois

Nel mondo dei videogiochi contemporanei, alcuni titoli osano affrontare temi profondamente delicati. Questo è il caso di "Cattiva genitorialità", un gioco horror psicologico che, sin dalla sua uscita nell'agosto 2024, ha scatenato un intenso dibattito su come i media interattivi possano affrontare il tema degli abusi sui minori.

Con un bambino di nome Ron confrontato con un'entità terrificante chiamata Signor Faccia Rossa, questo gioco esplora i traumi infantili attraverso la lente dell'orrore soprannaturale. Per alcuni, si tratta di uno sforzo di sensibilizzazione che dà voce alle vittime di abusi; per altri, uno sfruttamento malsano di traumi reali. Analizziamo insieme questo gioco controverso e le questioni etiche che solleva sul nostro rapporto con la genitorialità.

Un concetto inquietante: l'orrore come metafora dell'abuso

"Cattiva genitorialità" è un gioco horror psicologico in prima persona che mette il giocatore nei panni di Ron, un ragazzino che vive in un piccolo appartamento. Il principio del gioco, che ha suscitato polemiche, si basa su una visione metaforica dell'abuso sui minori: il bambino si confronta con un personaggio terrificante di nome Signor Faccia Rossa, un personaggio che nel corso del gioco si rivela essere una rappresentazione simbolica del padre violento e alcolizzato.

Secondo la pagina Steam del gioco, "Mr. Red Face è un personaggio immaginario creato dagli adulti per educare i propri figli. Si dice che appaia a tarda notte per offrire doni ai bambini buoni. Ma la storia del signor Faccia Rossa è davvero così semplice? » Questa storia è ambientata in un piccolo appartamento dove Ron, il protagonista del gioco, si confronta con terrificanti fenomeni soprannaturali mentre cerca di proteggere la sua famiglia dai piani malvagi dell'Uomo dalla Faccia Rossa.

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Il gioco sfrutta le convenzioni del genere horror per simboleggiare il trauma vissuto dai bambini abusati. Man mano che il giocatore procede, scopre la verità dietro questa entità soprannaturale: un'allegoria della violenza genitoriale. Lo sviluppatore, noto come 2OO2, ha avvertito esplicitamente i giocatori nella descrizione del gioco: "Attenzione: questo gioco contiene scene inquietanti che potrebbero scatenare traumi infantili. »

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gioco di cattiva genitorialità – Ron

Caratteristiche del gioco "Bad Parenting"

CaratteristicaDescrizione
Tipo di giocoVideogioco horror psicologico
PiattaformePC (Steam), Android, iOS
Classificazione PEGI16+
Modalità di giocoSolo
Durata media20-40 minuti
Sviluppatore2OO2 (sviluppatore vietnamita)
Data di rilascio16 agosto 2024
Stile graficoStile anni '90, grafica 3D low-poly
PrezzoGratuito (con versione a pagamento su Steam)
TematicoAbuso sui minori, trauma infantile

La polemica: tra denuncia e sfruttamento del trauma

L'accoglienza riservata al gioco è stata divisiva, rivelando posizioni forti sulla legittimità dell'utilizzo dell'horror nei videogiochi per affrontare un argomento delicato come l'abuso sui minori.

L'argomentazione dei difensori

I sostenitori del gioco sottolineano il suo valore come strumento di sensibilizzazione:

  • Una potente rappresentazione metaforica :Utilizzando l'orrore soprannaturale come metafora, il gioco renderebbe visibile il terrore invisibile sperimentato dai bambini abusati.
  • Una storia catartica :Alcune prove suggeriscono che il gioco possa offrire una forma di catarsi per le persone che hanno vissuto traumi simili, dando forma tangibile alle loro esperienze.
  • Consapevolezza attraverso l'immersione :Un commentatore del gioco spiega che il gioco potrebbe essere "un gioco horror molto interessante che mostra come un bambino abusato dai suoi genitori percepisce il mondo che lo circonda. »
  • L'interattività come vettore di empatia A differenza di un film o di un libro, i videogiochi permettono al giocatore di vivere la situazione in prima persona, il che potrebbe rafforzare l'empatia verso le vittime di abusi.

Critiche dei detrattori

Gli oppositori del gioco d'azzardo avanzano diversi argomenti etici:

  • Il rischio di ritraumatizzazione :Per le persone che hanno subito abusi durante l'infanzia, giocare a questo tipo di gioco potrebbe scatenare ricordi traumatici.
  • La trasformazione della sofferenza in intrattenimento :Alcuni critici ritengono che usare l'abuso sui minori come tema di un videogioco banalizzi una dolorosa realtà.
  • Rappresentazione potenzialmente imprecisa :Il formato breve del gioco (20-40 minuti) non consentirebbe di approfondire adeguatamente un argomento complesso come l'abuso.
  • Accuse contro lo sviluppatore : Sono emerse anche controversie riguardanti lo sviluppatore, come suggerisce un wiki dedicato al gioco che afferma: "A causa delle recenti accuse contro lo sviluppatore, questo wiki potrebbe essere presto disattivato. »
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gioco di cattiva genitorialità – la madre di Ron

Al centro del dibattito: l'impatto psicologico del gioco Bad Parenting

Un aspetto centrale della controversia è l'impatto che il gioco può avere sui suoi giocatori, in particolare su coloro che sono stati personalmente colpiti da abusi sui minori.

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Le testimonianze inquietanti

Un commento su Italiano: descrive un'esperienza inquietante: "Questo gioco ci mostra che ci sono davvero genitori che maltrattano e abusano dei loro figli. Era così inquietante e traumatico che una cosa del genere esistesse davvero. »

Questo tipo di testimonianza solleva una domanda fondamentale: un videogioco può davvero sensibilizzare sulla realtà degli abusi sui minori o rischia semplicemente di sfruttare il trauma per suscitare forti emozioni?

Analisi del contenuto narrativo

La narrazione del gioco esplora temi profondamente delicati. Secondo il sito web badparenting.app, "Bad Parenting Story" segue Ron, un ragazzino intrappolato tra la realtà e l'orrore soprannaturale. Vivendo con una madre stacanovista e un padre alcolizzato, Ron incontra Mr. Red Face, un'entità misteriosa che gli regala una bambola profetica. »

Questa narrazione sembra funzionare come un'allegoria dei meccanismi psicologici sviluppati dai bambini abusati per far fronte alla loro situazione. Si dice che la figura soprannaturale di Mr. Red Face rappresenti il terrore ispirato da un genitore violento, mentre la bambola si dice che simboleggi la dissociazione, un meccanismo di difesa psicologica comune tra i bambini traumatizzati.

Genitorialità positiva di fronte alla rappresentazione dell'abuso

In questo contesto controverso, è fondamentale ricordare cosa rappresenta la genitorialità positiva, che è l'esatto opposto dei comportamenti raffigurati nel gioco.

I principi della genitorialità positiva come contromodello

La genitorialità positiva si basa su principi fondamentali che il gioco mette in evidenza per contrasto:

  • Rispetto per il bambino come persona : L'opposto della figura paterna violenta del gioco.
  • Comunicazione compassionevole : Assente nell'universo traumatico di Ron.
  • L'istituzione di un quadro sicuro : Ciò che il bambino del gioco non sa.
  • Ascoltare i bisogni del bambino : Completamente ignorato dai genitori immaginari del protagonista.
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Come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “L’abuso provoca stress che è associato all’interruzione dello sviluppo precoce del cervello. Lo stress estremo può influire sullo sviluppo del sistema nervoso e immunitario. »

La prevenzione come risposta

Di fronte alle inquietanti realtà evocate dal gioco, gli esperti di tutela dell'infanzia ribadiscono l'importanza della prevenzione e dei programmi di sostegno alla genitorialità.

L'UNICEF definisce semplicemente l'abuso sui minori come "tutte le forme di violenza fisica e psicologica subite da un bambino". "Questa violenza, sia essa psicologica, come ci ricorda Action Enfance ("La violenza psicologica è una forma di maltrattamento verso gli altri senza violenza fisica diretta"), sia essa fisica, ha conseguenze durature sullo sviluppo del bambino.

Questioni etiche e responsabilità dei creatori di videogiochi

La controversia che circonda "Cattiva genitorialità" solleva questioni più ampie sull'etica della creazione di videogiochi e sulla responsabilità degli sviluppatori quando affrontano argomenti così delicati.

I limiti della libertà creativa

In che misura un creatore di videogiochi può affrontare questioni così delicate come l'abuso sui minori? Questa domanda fondamentale divide la comunità dei giocatori e dei creatori.

Da un lato, difendendo la libertà di espressione artistica e riconoscendo il potenziale del mezzo videoludico nel suscitare empatia e riflessione. Dall'altro lato, mettere in discussione la responsabilità etica dei creatori e l'impatto potenzialmente dannoso di certe opere su un pubblico vulnerabile.

Il paradosso dell'interattività

A differenza di un film o di un libro che presentano comportamenti problematici, un videogioco chiede al giocatore di essere un attore in un universo simulato. Questa specificità rende il dibattito particolarmente complesso.

L'interattività può aumentare l'impatto emotivo e la comprensione delle situazioni traumatiche, ma può anche sfumare il confine tra rappresentazione e simulazione di comportamenti problematici.

Oltre le polemiche, un invito alla vigilanza

"Bad Parenting" rivela, al di là delle divisioni che crea, la nostra difficoltà collettiva nell'affrontare con calma il tema degli abusi sui minori. Il disagio provocato da questo gioco riflette forse la nostra crescente consapevolezza della realtà di questa violenza e della necessità di affrontarla.

Anche se la controversia che circonda il gioco può sembrare vana, ha almeno il merito di rompere il silenzio che troppo spesso circonda gli abusi sui minori. Ci ricorda che dietro le orribili metafore del gioco si celano realtà concrete a cui la nostra società deve rispondere attraverso la prevenzione, l'individuazione e il sostegno alle famiglie.

Perché al di là dei dibattiti sulla legittimità di un videogioco, è la vera tutela dei bambini che dovrebbe mobilitare le nostre energie. Come ci ricorda l'articolo 19 della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, gli Stati si impegnano a "proteggere il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisica o mentale": un ideale che trascende i confini del virtuale per interpellarci nella nostra realtà quotidiana.

Foto dell'autore
Appassionata di genitorialità positiva, utilizza la sua esperienza e conoscenza in psicologia infantile per aiutare i genitori ad affrontare le sfide educative. Sostiene la comunicazione aperta e l'ascolto attento per relazioni familiari armoniose, sostenendo i genitori nel loro sviluppo personale.

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